Pubblicato il: 12/04/2024
I docenti della Statale, Mariacristina Cavecchi, Margaret Rose e Luigi Cominelli, con studentesse, studenti, dottorande e ricercatrici della Statale coinvolti nel progetto Typus

I docenti della Statale, Mariacristina Cavecchi, Margaret Rose e Luigi Cominelli, con studentesse, studenti, dottorande e ricercatrici della Statale coinvolti nel progetto Typus

Il teatro di Shakespeare come strumento per incoraggiare giovani detenuti, ex-detenuti e giovani che vivono in condizioni di marginalità sociale in Italia, Grecia e Norvegia a reinserirsi nella società, definendo allo stesso tempo un percorso di formazione per giovani professionisti che abbiano competenze in ambito teatrale, giuridico e delle scienze sociali: questi gli obiettivi del progetto europeo TYPUS-Transforming Young People Using Shakespeare.

TYPUS è coordinato a livello europeo da Mariacristina Cavecchi, docente di Teatro inglese della Statale di Milano, con la collaborazione dell’Associazione Puntozero (la compagnia teatrale che da ventotto anni fa teatro con i ragazzi dell’IPM Beccaria) e vede il coinvolgimento di partner in Italia, Grecia e Norvegia, nello sviluppo e nella realizzazione di workshop teatrali innovativi e multidisciplinari che ruotano attorno alla tragedia di "Romeo e Giulietta".

L’ultima tappa di questo viaggio, iniziato nel 2022, è stata presentata con una conferenza stampa a Palazzo Marino: il 17 e il 18 maggio è in programma un evento teatrale diffuso, tra il Municipio 6 di Milano e il Teatro Puntozero Beccaria, un commiato corale rivolto alle cinque giovani vittime della tragedia shakespeariana: Romeo, Giulietta, Mercuzio, Tebaldo e Paride.

Alla conferenza stampa hanno partecipato il rettore dell'Università Statale, Elio Franzini, Daniel Nahum e Alessandro Giungi, presidente e vicepresidente Sottocommissione Carceri del Comune di Milano, Francesco Maisto, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, Piergaetano Marchetti, presidente di Bookcity Milano, Santo Minniti, presidente del Municipio 6, Barbara Rossi, del Consolato di Norvegia a Milano, Pagona Larda, rappresentante dell’Ambasciata di Grecia, Lisa Mazoni e Giuseppe Scutellà del Teatro Puntozero, Mariacristina Cavecchi e Margaret Rose, docenti di Teatro inglese dell'Università Statale di Milano, e Lucio Camaldo, docente di Diritto processuale penale. Hanno inoltre partecipato alcuni studenti della Statale e giovani della compagnia teatrale Puntozero, composta dai ragazzi dell’area penale esterna e interna dell’Istituto Penale Minorile “Cesare Beccaria”, che hanno preso parte a Typus.

“Il nostro progetto internazionale Typus”, ha detto Elio Franzini, “rappresenta un momento di profonda riflessione su quella che possiamo definire “autentica università”, dove abbiamo valore culturale, sociale, apertura verso l’esterno e rapporto con il terzo settore. Siamo molto orgogliosi del nostro Progetto Carcere, seguito con entusiasmo crescente dagli studenti ristretti e dai tutor e siamo molto fieri di far passare dei valori che sono costruttivi del nostro essere.  Progetti come questi ci permettono una riflessione anche sul concetto di carcere e di morte e aprono a domande sul senso che ha il morire per tanti giovani. Interrogarsi su questa domanda, purtroppo senza risposta, fa sì che almeno i ragazzi, soprattutto in questo momento così delicato, possano riflettere sulla cultura della vita e non su quella della morte”.

“Il progetto Typus è molto importante in un’ottica di reinserimento, perché imparare un lavoro serve per poter costruire il proprio futuro, contando anche su una base economica e culturale”, spiegano Daniel Nahum e Alessandro Giungi. “Per raggiungere questo obiettivo, bisogna collaborare, così come ha fatto l’Università Statale di Milano, con il fondamentale contributo degli studenti e delle studentesse che svolgono anche il compito dei tutor, e Puntozero, una realtà che è impegnata da decenni in questo campo e che ha creato un unicum nel panorama europeo. Con l’evento di maggio, potremmo essere inoltre tutti protagonisti, e avremo modo di riflettere assieme sui giovani, soprattutto quando si trovano di fronte a scelte difficili da compiere”.

Il 17 e il 18 maggio, tutta la cittadinanza è invitata a unirsi agli studenti della Statale, ai ragazzi della Compagnia teatrale Puntozero composta dai ragazzi dell'area penale esterna e interna dell'IPM Cesare Beccaria di Milano, ai giovani artisti da Grecia e Norvegia, in un commiato corale ai cinque giovani. 

Brevi azioni teatrali, poesie, canzoni, cori, riflessioni personali nelle lingue dei tre paesi partner (italiano, greco, norvegese), ma non solo (anche inglese, cinese, arabo, danese, spagnolo, francese), offriranno lo spunto per una riflessione comune sulla finitezza e caducità della vita umana e sull'urgenza di interrogarci sul disagio e la devianza giovanile. Arte drammatica, musica ed esperienze di vita si incontreranno in scena e la veglia funebre sarà un momento in cui tutta la comunità riunita s’interrogherà sulla precoce morte causata dalla violenta rivalità delle famiglie Montecchi e Capuleti, e anche sulla nostra realtà quotidiana. Per ragionare ancora di questi tristi accadimenti […] ché mai vicenda fu più dolorosa di questa di Giulietta e del suo Romeo. Dai versi conclusivi della tragedia shakespeariana prende inizio la nostra riflessione: cosa avrebbe potuto evitare la morte di questi giovani, testimoni di una tragedia senza tempo?

Terminata la veglia, alle ore 10 di sabato 18 maggio, partirà un corteo funebre per le vie di Municipio 6. Il percorso sarà animato da azioni simboliche e da attori che, grazie ai costumi realizzati dagli studenti di AFOL condotti dalla costumista Susan Marshall, daranno vita ai personaggi shakespeariani. Per partecipare alla processione sarà necessario vestirsi di bianco, indossare un cappello e portare un fiore, un ramoscello, una piantina o un seme da dedicare a una persona cara defunta. L’evento terminerà con la creazione di un angolo verde nei pressi dell’Istituto Cesare Beccaria.

“La riflessione sul disagio e la devianza minorile non può rimanere confinata tra le mura del carcere ma deve investire tutta la società civile” perché, sostiene Mariacristina Cavecchi, “malessere giovanile e criminalità sono una conseguenza del modo in cui educhiamo o non educhiamo i nostri giovani e hanno un forte impatto sulla vita di tutti noi. Shakespeare ci aiuta a riflettere sull’amore e sull’odio e a parlarne in un modo nuovo proprio attraverso le diverse lingue e culture dei ragazzi e delle ragazze che prendono parte al progetto”. 

“Rimango ancora sinceramente (profondamente) meravigliato da come Shakespeare, che proponiamo come percorso obbligato nei laboratori teatrali che teniamo in carcere con i giovani detenuti, attraverso le sue opere ci doti di parole che spiegano il mondo dentro e fuori di noi. Parole che costruiscono ponti di comunicazione tra generazioni e culture.  Non possiamo lamentarci se i giovani non hanno più rispetto e sensibilità, quando noi adulti siamo i primi a balbettare e rimanere senza parole di fronte ai sentimenti dei nostri ragazzi.  È inutile parlare dell’utilità e della potenza dei classici, se poi sono solo parole su una pagina. Dovrebbero essere materia viva quotidiana”, conclude Giuseppe Scutellà, fondatore dell’Associazione Puntozero e direttore artistico dell’evento.

I partner del progetto Typus sono: Università degli Studi di Milano (Dipartimento di Lingue, Letterature, Culture e Mediazioni e Dipartimento di Scienze Giuridiche “Cesare Beccaria”); Puntozero Teatro; Vitality Onlus; Norwegian University of Science and Technology, Trondheim, Norvegia; EDRA, Social Cooperative Activities for Vulnerable Groups, Atene; AFOL Metropolitana - Agenzia Metropolitana per la formazione l'orientamento e il lavoro. 

L’evento di maggio è patrocinato da: Comune di Milano, Bookcity Sociale, AFOL Metropolitana, Applied Shakespeare, IASEMS - Italian Association of Shakespearean and Early Modern Studies, Ambasciata di Norvegia, Ambasciata di Grecia.

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