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Stefano Simonetta (prorettore ai Servizi agli studenti e Diritto allo studio e referente del Progetto Carcere), Marina Brambilla (rettrice), Stefania d’Agostino (Ufficio II – Personale e Formazione del Provveditorato regionale dell’Amministrazione Penitenziaria), Giancarlo Monina (presidente CNUPP).
Il Progetto Carcere dell’Università degli Studi di Milano ha celebrato i dieci anni di attività con un evento molto partecipato aperto dalla rettrice Marina Brambilla e dai saluti istituzionali di Stefania d’Agostino, che dirige l’Ufficio II – Personale e Formazione del Provveditorato regionale dell’Amministrazione Penitenziaria e di Giancarlo Monina, Presidente CNUPP (Coordinamento nazionale dei Poli Universitari Penitenziari). A seguito di una presentazione delle attività promosse dal Progetto e dall’Ufficio dedicato – che la Statale, unico Ateneo in Italia, ha costituito nel 2023 – la giornata è stata animata da tavole rotonde in cui tutor, studenti ristretti e docenti hanno raccontato in modo corale il valore e l’impatto delle iniziative universitarie nel contesto detentivo. Hanno arricchito il pomeriggio un momento di letture con Tommaso Spazzini Villa e di musica con il cantautore Jack Jaselli, due artisti che hanno collaborato con il progetto.
L’anniversario è l’occasione per tracciare un bilancio del progetto. Nato nel novembre 2015, il Progetto Carcere ha saputo trasformare in poco tempo il Polo Universitario Penitenziario della Statale in un punto di riferimento, oggi il più grande in Italia e tra i principali in Europa per numero di studenti ristretti iscritti e per la partecipazione di tutor e docenti.
Nel corso di questi dieci anni, il progetto ha permesso a 24 persone in esecuzione penale di conseguire la laurea, ha coinvolto circa 600 tutor, 35 docenti titolari di corsi, oltre a moltissimi altri che hanno contribuito con singole lezioni. Sono stati organizzati 55 laboratori e corsi didattici, per un totale di oltre mille ore di lezione, che si sono svolti negli istituti penitenziari con la presenza congiunta di studenti ristretti e liberi e che hanno portato quasi milleduecento studenti esterni a confrontarsi direttamente con la realtà carceraria.
Attualmente sono 175 gli studenti ristretti iscritti, di cui 9 studentesse e 166 studenti, ospiti di otto istituti penitenziari lombardi. L’offerta formativa seguita dagli iscritti comprende 34 corsi di laurea, con una particolare concentrazione nei corsi triennali. Filosofia, il dipartimento in cui il progetto è nato, resta il corso più frequentato, seguito da Scienze Politiche, Scienze Umanistiche per la Comunicazione, Scienze dei Servizi Giuridici e Giurisprudenza. La maggior parte degli studenti ristretti ha più di trent’anni, con una significativa partecipazione di persone oltre ai 60 anni. Gli studenti provengono prevalentemente dal circuito di media sicurezza, ma il progetto raggiunge anche chi si trova in alta sicurezza, nel regime del 41 bis, in comunità o in misure alternative.
Nel 2024 sono stati sostenuti 255 esami, mentre nel 2025 sono già 250 le prove con cui gli studenti si sono misurati, anche grazie al fondamentale supporto dei 170 tutor impegnati quest’anno.
Proprio i tutor svolgono un ruolo chiave per traduzione pratica del diritto allo studio: accompagnano gli studenti ristretti in ogni fase del percorso accademico, aiutandoli a costruire un metodo di studio efficace, a preparare gli esami e a gestire i materiali didattici tra carcere e biblioteche di Ateneo.
Dal 2022 all’interno del Progetto carcere della Statale è nato anche il primo Osservatorio sul diritto allo studio in carcere del nostro Paese, con lo scopo di garantire il coinvolgimento attivo degli studenti detenuti, monitorare le loro condizioni di studio e svolgere attività di ricerca sull’impatto degli interventi formativi in carcere. Due i risultati più importanti frutto dell’attività dell’Osservatorio: la decisione del Consiglio Regionale di sollevare tutti gli studenti universitari ristretti in Lombardia dal pagamento della tassa regionale per il diritto allo studio e la stipula di un contratto di comodato tra Ateneo e Casa di Reclusione di Opera per fornire agli studenti che vi sono ristretti PC e stampanti.
Nel 2024, inoltre, grazie alla sinergia tra la Statale di Milano, l’Università di Milano-Bicocca e l’Università Bocconi, è stata inaugurata un’aula informatica nella Casa di Reclusione di Bollate, per dare agli studenti ristretti uno strumento in più per il loro corso di studi.
“Il Progetto Carcere ci ha regalato un primato nazionale che ci rende davvero orgogliosi: realizza un dettato costituzionale, insegna e dà consistenza ad una solidarietà giusta e necessaria, forma e allena alla coesione sociale nella pratica dell'insegnamento e dell'amicizia, nutrendo una delle identità più importanti di questa università”, dichiara la rettrice Marina Brambilla. “È stato fondamentale per le persone ristrette, aiutate a riprendere il corso della propria vita con un bagaglio di conoscenza e competenza utile a dare il proprio contributo positivo alla società, recuperando fiducia e autostima. Ma non è stato da meno per i nostri studenti, che hanno sempre risposto con entusiasmo e hanno avuto l'opportunità di fare un'esperienza formativa e di crescita personale e umana di inestimabile valore sociale: conoscendo direttamente vicende difficili, non così rare ma spesso ai margini della nostra attenzione, hanno infatti potuto dare al proprio percorso formativo anche un significato di profondo valore civile”.
“Il nostro Progetto si è tradotto nella costruzione di un ponte civico che unisce la Statale e quella particolare porzione della comunità circostante che sono gli istituti penitenziari, con lo scopo di portare quotidianamente l’università in carcere, mettendo chi vi è ristretto in condizione di esercitare in concreto il proprio diritto allo studio. Nato con l’intenzione di contribuire al reinserimento sociale di chi è temporaneamente separato dal resto della società per aver commesso reati, il Progetto si è poi rivelato anche una straordinaria occasione di crescita umana e culturale per tutti coloro che vi prendono parte da cittadini liberi”, aggiunge Stefano Simonetta, prorettore ai Servizi agli studenti e Diritto allo studio della Statale e referente di Ateneo per il Progetto Carcere.
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Stefano Simonetta
Dipartimento di Filosofia Piero Martinetti
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