Pubblicato il: 27/11/2023
Sipario di un teatro, foto di Gerd Altmann da Pixabay.

Sipario di un teatro, foto di Gerd Altmann da Pixabay.

Prende il via, il 29 novembre, un ciclo di incontri tenuti da docenti universitari, registi e attori di teatro che si propongono di accompagnare scuole, studenti e studentesse e la cittadinanza in un percorso di avvicinamento allo spettacolo La Repubblica – da Platone, Eschilo, Sofocle, Aristofane, che andrà in scena al Teatro Carcano nel febbraio 2024, con Alex Cendron, Sergio Longo, Stefano Orlandi, Marika Pensa, Giuseppe Sartori e un coro di studenti, studentesse, allievi attori e attrici. 

L’iniziativa, promossa dalla Compagnia teatrale dell'Università degli Studi di Milano - ARCUS Milano, in coproduzione con ATIR, il sostegno del Teatro Carcano, il contributo della Fondazione Banca del Monte di Lombardia e il fondamentale sostegno istituzionale dell’Ateneo, si colloca nell’ambito delle manifestazioni per il Centenario delle Statale, e avrà dunque il suo momento conclusivo nel febbraio 2024, con la messa in scena dello spettacolo La Repubblica - da Platone, Eschilo, Sofocle e Aristofane, elemento culminante di una serie di iniziative preparatorie, veri e propri progetti collaterali. 

Nell’arco di un anno di lavoro, tra il 2022 e il 2023, a corollario e preparazione dello spettacolo sono stati allestiti e aperti agli studenti e studentesse della Statale laboratori teatrali sulla scrittura drammaturgica e la regia curati dal regista Omar Nedjari, un laboratorio per attori e attrici, che si è svolto presso il Teatro Carcano, condotto settimanalmente da Marika Pensa, Enrico Ballardini, Giulia D’Imperio e con ulteriori approfondimenti con Sandra Zoccolan e Mattia Fabris, oltre a un laboratorio di Illuminotecnica e sound design condotto da Roberta Faiolo. Parallelamente ai laboratori teatrali, e come base per la successiva creazione drammaturgica originale di Omar Nedjari, si è svolto il laboratorio di traduzione dal greco del testo platonico, curato da Andrea Capra e da Giuseppe Zanetto del dipartimento di Studi letterari, filologici e linguistici, che ha coinvolto ancora studenti e studentesse della Statale e allievi e allieve del Collegio Galilei di Padova.

Il ciclo dei quattro incontri di avvicinamento si rivolgono in primis alle scuole e ai loro docenti, ma anche alla cittadinanza e vedranno la partecipazione di artisti e artiste e docenti in un dialogo sui temi sollevati dallo spettacolo (cultura greca tra distanze e similitudini, leggi e legalità, politica, filosofia, società, teatro, medicina e salute pubblica per Platone, armonia matematica dell’Universo). Il fil rouge è dunque la Kallipolis, “la Città Bella” - ma bella davvero? - tratteggiata da Platone nella Repubblica, e insieme il potenziale drammaturgico del testo platonico e il suo stretto legame con il teatro greco. 

Il primo incontro, il 29 novembre alle ore 18 presso la Sala di rappresentanza del Rettorato, sarà aperto dai saluti istituzionali del rettore Elio Franzini e della prorettrice alla Terza Missione Marina Carini e verterà su Drammaturgia e “teatro” platonico. Dialogheranno con il regista dello spettacolo: Alberto Bentoglio, docente di Storia del Teatro e già direttore del dipartimento di Beni culturali e ambientali dell’Università Statale, che introdurrà il dialogo in relazione alla presenza sorprendente di Platone nel canone della storia del teatro; Anna Beltrametti, docente di Lingua e Letteratura greca e insegnante di Drammaturgia classica e Storia del teatro greco e latino all’Università di Pavia, che confronterà lo spettacolo in scena al Carcano in febbraio con un precedente esperimento realizzato presso l’Università di Pavia, da lei promosso e tratto dalla Repubblica di Platone; Christian Poggioni, attore e docente teatrale anche presso l’Università Cattolica di Milano, che rifletterà sull’esperienza, a lui familiare, di portare il dialogo platonico sulle scene teatrali.

Seguirà il 19 dicembre, presso la Sala del Grechetto di Palazzo Sormani, l’incontro su Poesia platonica: il “mito” della Kallipolis, la “Città Bella” con Andrea Capra, Stefano Martinelli Tempesta, Giuseppe Zanetto del dipartimento di Studi letterari, filologici e linguistici e la partecipazione di Filippo Barberis, consigliere e membro della Commissione Cultura del Comune di Milano, alumnus della Statale.

Il 22 gennaio, alle ore 18, presso l'aula 208 di via Festa del Perdono 7, si terrà l’incontro "La “Citta Bella” fra etica, filosofia, politica, giustizia", con Iole Fargnoli (dipartimento di Diritto privato e Storia del diritto), Filippo Forcignanò (dipartimento di Studi storici) e Franco Trabattoni (dipartimento di Filosofia).

Chiude il ciclo, il 6 febbraio, alle ore 17, presso il Teatro Carcano, l’incontro "La Repubblica - da Platone, Aristofane, Eschilo. Cosa ci resta?" con Andrea Capra, Maddalena Giovannelli (Università della Svizzera Italiana), Martina Treu (Iulm) e Giuseppe Zanetto (dipartimento di Studi letterari, filologici e linguistici).

"La Repubblica - da Platone, Aristofane, Eschilo. Cosa ci resta?" in scena dal 5 al 7 febbraio 2024 al Teatro Carcano. Gli e le iscritte all’incontro del 6 febbraio al Teatro Carcano potranno acquistare il biglietto per lo spettacolo della sera, al prezzo scontato di 10 euro, presso la cassa del Teatro Carcano, presentando la conferma di iscrizione.

L’intenzione drammaturgica è quella di portare in scena il dialogo operando una riduzione che possa farne risaltare i forti contrasti interni ed etici. L’opera di Platone è alla base del pensiero occidentale, ma mentre il suo intento è conoscere la radice del “bene” e di conseguenza del “buon governo”, molte delle soluzioni che immagina come “buone” ci lasciano attoniti, sbalorditi e confusi. Il buon governo, il governo “giusto”, può forse convivere con la forte censura che Platone impone? Può forse convivere l’idea di uno stato ideale con la soppressione dei più deboli? La sua idea di democrazia sfocia fin troppo spesso in un’immagine che ci ricorda la peggiore dittatura. Eppure, nel suo pensiero limpido e assoluto, trasuda uno sguardo crudelmente lucido che non può lasciare indifferenti e ci fa tornare all’origine della nostra idea etica, per scoprire che, forse, le nostre contraddizioni erano già presenti nelle fondamenta. 

In scena ritroveremo cinque attori professionisti attorno ai quali si muoverà un coro di giovani allievi, selezionati fra i migliori dei vari corsi teatrali tenuti in Università dall’ARCUS, così come dai membri della compagnia dell’Università degli Studi di Milano. Una commedia moderna, che esalta l’ironia che pervade il testo platonico, fatta di momenti coreografici e sonori, di canzoni, squarci comici e lirici, dove il conflitto si svolgerà prima di tutto nello spettatore, messo di fronte alla proposta di una città dai contorni mostruosi - questa la linea drammaturgica - che ci affascina con la bellezza della sua inattaccabile logica. Tutto il progetto si configura nel suo insieme come laboratorio artistico e scientifico che dispiega la poliedricità didattica e scientifica dei dipartimenti umanistici della Statale e la capacità sinergica delle componenti dell’Ateneo al proprio interno e nell’incontro con prestigiose realtà teatrali milanesi.

Nei materiali allegati la locandina dell'incontro. 

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