Pubblicato il: 25/02/2024
Centenario dell'Università degli Studi di Milano, progetto DIECI per 100.

Centenario dell'Università degli Studi di Milano, progetto DIECI per 100.

Dieci oggetti “narranti” per cento anni di storia passata e futura dell’Università degli Studi di Milano. Il 22 settembre, alle ore 18.30 nell’Aula Magna di via Festa del Perdono 7 si tiene il primo appuntamento celebrativo del Centenario dell’Ateneo all’interno del progetto “DIECI per 100: Cento anni di ricerca UNIMI”, coordinato da Angela Bassoli, docente di Chimica organica al dipartimento di Scienze per gli Alimenti, la Nutrizione e l'Ambiente.

Reperti archeologici e naturalistici, strumenti di misura, campioni di laboratorio e modelli, dalla fine dell’Ottocento fino ai giorni nostri sono gli oggetti che saranno svelati un po’ alla volta in undici appuntamenti che si concludono nell’ottobre 2024. A volte preziosi, a volte curiosi, spesso unici e irripetibili, questi oggetti raccontano in modo inaspettato non solo la storia dell’Università degli Studi di Milano, ma anche quella di un territorio e di una società che cambia continuamente. 


#1 Appunti di Loret sulla tomba di Amenothep II
22 settembre, ore 18.30 - Aula Magna, via Festa del Perdono 7

L’incontro di apertura del 22 settembre ha come “oggetto protagonista” gli appunti dell’archeologo francese Victor Loret (1859–1946) sulla scoperta della tomba del faraone Amenhotep II avvenuta nel 1898 nella Valle dei Re. Nella tomba erano riposte circa 15 mummie di altri faraoni o di membri della famiglia. Questi appunti costituiscono un documento unico, cercato per quasi due secoli dagli egittologi e ritrovato negli Archivi di Egittologia della Statale. 

Il fil rouge della serata è "scoperte". Quante informazioni (datazione, origine dei materiali, analisi grafologiche, impronte) si possono ricavare da un pezzetto di carta e da un po’ di inchiostro? Sarà ancora così in futuro, quando molte testimonianze saranno conservate esclusivamente su supporti digitali? Qual è il ruolo di un archeologo moderno? Quanto è importante lo studio dei corpi, siano essi mummie antiche o persone recentemente scomparse, per la società? 

Ai saluti istituzionali del rettore Elio Franzini e della professoressa Angela Bassoli seguiranno il monologo teatrale con testo scritto dalla studentessa Amalia De Spuches come libera interpretazione della storia degli appunti di Loret e interpretato da Sergio Longo, referente della Compagnia teatrale dell’Università all’interno dell’associazione Arcus. Coordinati da Patrizia Piacentini, docente di Egittologia, intervengono all'incontro Cristina Cattaneo, docente di Medicina legale e antropologa forense, Paola Fermo, docente di Chimica analitica, e Piero Pruneti, giornalista e direttore della rivista Archeologia Viva, che commenterà l'importanza dell'oggetto, con un’attenzione al ruolo degli archeologi nel mondo moderno e al futuro dell'archeologia. 

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#2 Cristalli organici di Guglielmo Körner
18 ottobre, ore 18.30 - Scuola germanica di Milano, via Legnano 24

Tema della serata è la “simmetria”, base di numerose teorie matematiche le cui applicazioni sono innumerevoli in campo scientifico e umanistico. Attraverso la storia di Guglielmo Körner e dei suoi cristalli viene proposto un viaggio alla scoperta di affascinanti simmetrie chimiche e matematiche ma anche linguistiche, letterarie e culturali tra Italia e Germania.

I cristalli sintetizzati da Wilhelm Körner sono parte delle collezioni dell’Università degli Studi di Milano. Il noto chimico tedesco si trasferì in Italia all’allora Scuola Regia di Agricoltura, ora sede della facoltà di Scienze agrarie e alimentari, dove è stato professore di Chimica organica fino al 1922. Allievo del famoso August Kekulè, Körner venne in Italia prima a Palermo, poi a Milano dove rimase per tutta la vita, contribuendo a intrecciare solidi rapporti tra la comunità tedesca e quella milanese.  

L’evento in programma alla Scuola germanica di Milano è coordinato dal docente di Chimica organica Leonardo Scaglioni. Gli altri ospiti sono Cristina Turrini, docente di Geometria, Marco Castellari, docente di Letteratura tedesca, e Viola Usselmann, musicologa.

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#3 Dracma di Cesarea
21 novembre, ore 18.30 - Auditorium Stefano Cerri, via Valvassori Peroni 56

In quest’ incontro si parlerà di risorse, materiali e immateriali, di come si sono evolute nel tempo, di come la loro disponibilità sia cambiata e di come questo incida e inciderà inevitabilmente sulla nostra vita.

La Dracma di Cesarea, una piccola moneta del Terzo secolo, raffigura su un lato Geta, fratello dell’imperatore romano Caracalla, e sull’altro una montagna della Cappadocia, nell’attuale Turchia, che a quei tempi rappresentava la più importante fonte di metalli preziosi. Chi o cosa verrebbe oggi raffigurato su quella moneta, che al tempo rappresentava i simboli del potere materiale e simbolico? 

All’evento, coordinato da Alessandro Cavagna, docente di Numismatica dell’Università degli Studi di Milano, partecipano Paolo Lotti, docente di Geologia, Piero Graglia, docente di Storia delle relazioni internazionali, e Silvia Romani, docente di Storia delle religioni e scrittrice.

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#4 Modello di Bombyx mori
16 gennaio, ore 18.30 - MOSSO, via Angelo Mosso, 3

Protagonista dell’incontro il modello in cartapesta della larva del baco da seta (Bombyx mori) realizzato a metà ‘800 a fini didattici per formare i tecnici coinvolti nell’allevamento del baco da seta, attività economica importantissima per l’industria della sericoltura lombarda. Il modello, di grandi dimensioni, si apre come una “scatola delle meraviglie” al cui interno si vedono gli organi della larva ricostruiti alla perfezione nell’atelier del medico francese Louis Auzoux. 

Il tema è “trasformazioni”: la larva si nutre di foglie e produce il bozzolo, l’uomo lo trasforma in un filo di seta e poi in tessuti pregiati. Un ciclo biologico ed economico, che coinvolge non solo l’industria tessile oggi, ma anche quella agraria, alimentare e farmaceutica.

Quale sarà il futuro di questi insetti? Quali nuove strategie si stanno studiando per valorizzare questo interessante ecosistema? Come è cambiato il territorio lombardo a seguito di queste trasformazioni? E come si può trasformare attraverso operazioni sociali e culturali anche un quartiere e un territorio urbano, facendolo rinascere a nuova vita?

Coordina l’evento Sara Savoldelli, docente di entomologia che vede come ospiti Stefano Levati, docente di storia moderna, Alessandra Altomare, docente di Scienze farmaceutiche, Andrea Capaldi, imprenditore culturale e sociale.

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#5 Saccarimetro di Gaetano Cantoni
20 febbraio, ore 18.30 - Mare Culturale Urbano, via Giuseppe Gabetti,15

Il saccarimetro di Gaetano Cantoni è lo strumento protagonista dell’incontro. Prodotto in Germania e consegnato nel 1871 dal Ministero di Agricoltura, industria e commercio al professor Gaetano Cantoni, direttore dell’appena istituita Regia Scuola Superiore di Agricoltura di Milano (ora Facoltà di Scienze Agrarie e Alimentari), che ne aveva espressamente fatto richiesta. 

Tra la fine dell’800 e i primi del ‘900 l’agricoltura in Italia ha affrontato una profonda trasformazione che, sostituendo l’approccio empirico che l’aveva caratterizzata fino a quel momento con l’applicazione del metodo scientifico, l’ha portata a diventare una scienza applicata. Questo strumento consentì a Cantoni di effettuare un’oggettiva valutazione di alcune varietà di barbabietola da zucchero da destinare alla nascente industria saccarifera nazionale.  

Coordina l’incontro Ivan Toschi, docente di zootecnia e responsabile della Raccolta Storica della Facoltà di Scienze Agrarie e Alimentari. Con Massimo Lazzaroni, docente di fisica ed esperto di metrologia e Federica Sileo, medico specialista in endocrinologia e malattie del metabolismo. Ospite esterno: Lucilla Titta, nutrizionista presso lo IEO – Istituto Europeo di Oncologia. L’evento sarà preceduto da una breve lettura teatrale scritta da Luciano Sartirana, editore e docente dei corsi di scrittura creativa UNIMI-ARCUS. 

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#6 Sacchetto di terra di migrante
19 marzo, ore 18.30 - MOSSO, via Angelo Mosso, 3

Il tema dell’umanità è racchiuso dentro a un piccolo sacchetto di terra ritrovato tra i resti del tragico naufragio di migranti del 2015 nel Canale di Sicilia. Il LabAnOF, il Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense dell’Università degli Studi di Milano diretto da Cristina Cattaneo, si è occupato dell’identificazione dei corpi, che portavano con sé anche oggetti, tessuti, frammenti di cose.

Scienza e conoscenza non possono esistere senza umanità. L’umanità non può esistere senza diritti che tutelino tutti e tutte, ma soprattutto i più fragili, i più bisognosi. Dare un senso al dolore, capirne l’origine e progettare dei modi per alleviarlo a livello individuale e sociale sono fra le grandi sfide a cui la società, e quindi anche l’Università, deve saper rispondere.  

A parlare di migrazioni e di diritti umani ci saranno Danilo De Angelis, docente di medicina legale del LabAnOFMarilisa D’Amico, docente di diritto pubblico e prorettrice delegata a Legalità, Trasparenza e Parità di Diritti; Paolo Inghilleri, docente di psicologia sociale. Ospite: Milena Santerini, Centro di Ricerca sulle Relazioni Interculturali dell’Università Cattolica di Milano e Comunità di Sant’Egidio. 

L’incontro sarà preceduto da una lettura teatrale con testo di Eleonora Simula, studentessa di Lettere moderne, letto da Tiziana Moncada

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#7 Carota di sale del Mar Mediterraneo
16 aprile, ore 18.30 - Mare Culturale Urbano, via Giuseppe Gabetti,15

Chi ha chiuso lo stretto di Gibilterra? Una carota di sale proveniente da un campionamento dei fondali marini del Mediterraneo è lo spunto da cui parte l’incontro. Circa 5 milioni di anni fa, quello che oggi è il Mar Mediterraneo venne isolato dall’Oceano Atlantico e, per l’evaporazione delle acque, si trasformò in una enorme salina, che solo la riapertura dello stretto di Gibilterra e l’ingresso dell’acqua dall’oceano riportò alle condizioni attuali. 

Fin dall’antichità andar per mare è sempre stata una delle grandi sfide dell’uomo, un’impresa ardua, avventurosa e faticosa. Per questi motivi gli uomini spingevano i propri corpi fino alle estreme possibilità. All’evento si parlerà anche di sport, dei benefici, ma anche dei rischi che il nostro corpo accetta. E di quando la disabilità possa alzare ancora di più l’asticella, portando lo sport paralimpico a sfidare non solo i propri limiti fisici, ma anche convenzioni e pregiudizi.

A coordinare l’incontro Fabrizio Berra, docente di Geologia della Statale, che ospita Emiliano Cè, docente di Scienze motorie, Rossana Guglielmetti, docente di Letteratura latina medievale e Claudio Arrigoni, giornalista sportivo. L’evento sarà introdotto da un testo teatrale scritto da Enrico Forte, studente in Lettere moderne, e interpretato dagli attori della compagnia teatrale UNIMI-Arcus.

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