Pubblicato il: 13/09/2023
Centenario dell'Università degli Studi di Milano, progetto DIECI per 100.

Centenario dell'Università degli Studi di Milano, progetto DIECI per 100.

Dieci oggetti “narranti” per cento anni di storia passata e futura dell’Università degli Studi di Milano. Il 22 settembre, alle ore 18.30 nell’Aula Magna di via Festa del Perdono 7 si tiene il primo appuntamento celebrativo del Centenario dell’Ateneo all’interno del progetto “DIECI per 100: Cento anni di ricerca UNIMI”, coordinato da Angela Bassoli, docente di Chimica organica al dipartimento di Scienze per gli Alimenti, la Nutrizione e l'Ambiente.

Reperti archeologici e naturalistici, strumenti di misura, campioni di laboratorio e modelli, dalla fine dell’Ottocento fino ai giorni nostri sono gli oggetti che saranno svelati un po’ alla volta in undici appuntamenti che si concludono nell’ottobre 2024. A volte preziosi, a volte curiosi, spesso unici e irripetibili, questi oggetti raccontano in modo inaspettato non solo la storia dell’Università degli Studi di Milano, ma anche quella di un territorio e di una società che cambia continuamente. 


#1 Appunti di Loret sulla tomba di Amenothep II
22 settembre, ore 18.30 - Aula Magna, via Festa del Perdono 7

L’incontro di apertura del 22 settembre ha come “oggetto protagonista” gli appunti dell’archeologo francese Victor Loret (1859–1946) sulla scoperta della tomba del faraone Amenhotep II avvenuta nel 1898 nella Valle dei Re. Nella tomba erano riposte circa 15 mummie di altri faraoni o di membri della famiglia. Questi appunti costituiscono un documento unico, cercato per quasi due secoli dagli egittologi e ritrovato negli Archivi di Egittologia della Statale. 

Il fil rouge della serata è "scoperte". Quante informazioni (datazione, origine dei materiali, analisi grafologiche, impronte) si possono ricavare da un pezzetto di carta e da un po’ di inchiostro? Sarà ancora così in futuro, quando molte testimonianze saranno conservate esclusivamente su supporti digitali? Qual è il ruolo di un archeologo moderno? Quanto è importante lo studio dei corpi, siano essi mummie antiche o persone recentemente scomparse, per la società? 

Ai saluti istituzionali del rettore Elio Franzini e della professoressa Angela Bassoli seguiranno il monologo teatrale con testo scritto dalla studentessa Amalia De Spuches come libera interpretazione della storia degli appunti di Loret e interpretato da Sergio Longo, referente della Compagnia teatrale dell’Università all’interno dell’associazione Arcus. Coordinati da Patrizia Piacentini, docente di Egittologia, intervengono all'incontro Cristina Cattaneo, docente di Medicina legale e antropologa forense, Paola Fermo, docente di Chimica analitica, e Piero Pruneti, giornalista e direttore della rivista Archeologia Viva, che commenterà l'importanza dell'oggetto, con un’attenzione al ruolo degli archeologi nel mondo moderno e al futuro dell'archeologia. 

Link d'iscrizione all'interno della scheda evento correlata.